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Dave Brubeck, pianoforte; Darius Brubeck, pianoforte; Chris Brubeck,
trombone basso e basso elettrico; Matthew Brubeck, violoncello; Dan
Brubeck, batteria; Bobby Militello, sax alto e flauto; Alec Dankworth,
contrabbasso; London Symphony Orchestra, Russe
Per molti anni il jazz e la cosiddetta "musica colta" si sono guardati
con malcelata diffidenza. Se i cultori del primo consideravano la
seconda come un genere ormai superato dai tempi, gli appassionati di
classica non hanno mai perso occasione di ostentare i quarti di nobiltà
di una tradizione che poteva contare su geni del calibro di Mozart,
Beethoven, Brahms e Ciaikovsky. A un certo punto, per fortuna, qualcuno
ha iniziato a rendersi conto che il jazz e la classica altro non erano
che i due lati - o, meglio, due dei numerosi lati possibili - della
stessa medaglia e che per questo motivo meritavano entrambi dignità e
rispetto in quanto espressione del genio umano. In questo modo, poco per
volta gli interpreti del jazz e della classica hanno iniziato a
collaborare e a fare progetti insieme, a partire dal memorabile concerto
alla Carnegie Hall che all'inizio degli anni Trenta vide la prima
esecuzione della Rhapsody in Blue di George Gershwin. Il programma di
questo splendido disco registrato si colloca nel solco di questa
tradizione, con il grande Dave Brubeck che propone una serie di sue
composizioni con una jazz band accompagnata dalla London Symphony
Orchestra diretta da Russell Gloyd, Il risultato è a dir poco
sensazione, come ci si rende immediatamente conto ascoltando le prime
battute della celeberrima Take Five. Un disco assolutamente imperdibile,
che saprà conquistare non solo gli appassionati di jazz e di classica,
ma anche chi presta attenzione alla qualità sonora.